disse Cartwright. Hough rimase tacito. L'altro ripetè la dimanda, e Hough rispose con un cortese ma fermo rifiuto. I commissari lo dichiararono intruso, e imposero ai Convittori di non più riconoscere l'autorità di lui, e di assistere alla istallazione del Vescovo d'Oxford. Charnock fu pronto a promettere obbedienza; Smith diede una risposta evasiva; ma tutti gli altri membri del collegio dichiararono fermamente di riconoscere Hough come loro legittimo capo.
XVII. Allora Hough supplicò i Commissari perchè gli dessero licenza di dire poche parole. Cortesemente consentirono quelli, perocchè speravano ch'egli in grazia dell'indole sua calma e soave cominciasse a cedere. "Milordi," disse egli "oggidì voi mi avete privato della mia libera proprietà: protesto quindi contro ogni vostro atto come illegale, ingiusto e nullo; e me ne appello al Re nostro sovrano nelle sue corti di giustizia." Un alto rumore d'applauso levossi fra mezzo agli uditori che riempivano la sala. I Commissari andarono in sulle furie. Invano fecero ricercare de' perturbatori, e volsero la rabbia loro contro il solo Hough. "Non crediate di far bravazzate con noi," disse Jenner. - "Io sosterrò l'autorità della Maestà Sua" esclamò Wright "finchè avrò fiato in corpo. Tutto questo nasce dalla vostra sediziosa protesta. Voi avete turbata la pace, e ne renderete ragione dinanzi al Banco del Re. V'impongo di presentarvi alla prima sessione sotto pena di mille lire sterline. Vedremo se la potestà civile vi possa mettere la testa a partito; ed ove ciò non basti, proverete l'autorità militare.
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