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      Solo uno de' Convittori, voglio dire il Dottore Fairfax, ricusava di cedere. I Commissari sarebbero volentieri venuti a cotesti patti; e per poche ore vi fu una tregua che molti credevano probabile finisse con un pacifico accomodamento: ma tosto ogni cosa andò sossopra. I convittori si accòrsero che l'opinione pubblica accusavali di codardia. I cittadini già parlavano ironicamente della coscienza de' membri della Maddalena, ed affermavano che il coraggioso Hough e l'onesto Fairfax erano stati traditi e abbandonati. Anche più molesto giungeva loro lo scherno di Obadia Walker e de' suoi confratelli rinnegati. In tal guisa dunque, dicevano gli apostati, dovevano finire tutti i paroloni con che il Collegio aveva dichiarato di difendere ad ogni costo il suo legittimo Presidente, e la sua religione protestante! Mentre i Convittori acremente molestati dal pubblico biasimo, pentivansi della condizionata sommissione alla quale avevano assentito, seppero che il Re non ne era punto soddisfatto. Diceva egli non bastare ch'essi fossero pronti a riconoscere il Vescovo d'Oxford come Presidente di fatto; era d'uopo che distintamente riconoscessero la legalità della Commissione e di tutto ciò che essa aveva operato. Era d'uopo che confessassero d'avere mancato al debito loro, che si dichiarassero pentiti, promettessero di condursi meglio in avvenire, e chiedessero perdono alla Maestà Sua prostrandosi ai suoi piedi. I due Convittori, de' quali il Re non aveva cagione a dolersi, furono esentati dall'obbligo di scendere a tanta umiliazione.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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