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      Era medesimamente certo ch'essi non avrebbero avuto scrupolo alcuno a fare ogni cosa necessaria a salvare la Chiesa loro da una grave calamità. In parecchi libri, scritti da ingegni eminenti della Compagnia e stampati con licenza de' superiori, insegnavasi distintamente che mezzi più contrari alle idee della giustizia e della umanità che non fosse quello d'introdurre un erede spurio in una famiglia, potevano legittimamente adoperarsi per fini meno importanti che non fosse la conversione d'un Regno eretico. S'era sparsa la voce che alcuni de' regi consiglieri, e perfino il Re stesso, cospirassero a fraudare la Principessa Maria, in tutto o in parte, del suo legittimo retaggio. Nacque quindi nel popolo un sospetto, a dir vero non bene fondato, ma in nessuna maniera così assurdo come comunemente si suppone. La stoltezza di alcuni Cattolici Romani confermava il pregiudicio del volgo. Ragionavano del lieto evento come di cosa strana e miracolosa, come di opera di quello stesso Potere Divino che aveva reso Sara felice ed orgogliosa d'Isacco, ed aveva concesso Samuele alle preci di Anna. Era di recente morta la Duchessa di Modena madre di Maria. Dicevasi che poco tempo innanzi di morire ella supplicasse la Vergine di Loreto con fervidi voti e ricche offerte, a dare un figlio a Giacomo. Lo stesso Re nello antecedente agosto deviò dallo intrapreso viaggio per visitare il Pozzo Santo, dove aveva pregato San Venifredo a fine d'ottenere quel dono, senza il quale il suo gran disegno di propagare la vera fede sarebbe rimasto incompiuto.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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