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      A ciascuno di costoro furono mandati ordini in iscritto perchè immediatamente si recasse nella propria Contea. Quivi doveva chiamare dinanzi a sè tutti i Giudici di Pace, e far loro parecchie domande congegnate in modo da chiarire come essi si condurrebbero in una generale elezione. Doveva fedelmente notare le loro risposte e trasmetterle al Governo. Doveva presentare una lista di Cattolici Romani e di Dissenzienti che avessero più requisiti per occupare gli uffici civili e militari. Doveva inoltre indagare le condizioni de' borghi nella sua Contea, e riferire tutto ciò che fosse necessario a guidare le operazioni dell'Ufficio de' Regolatori. Gli fu ingiunto di eseguire cotesti ordini da sè, e inibito di delegare qualunque altra persona(929).
      XXVII. Il primo effetto che tali ordini produssero avrebbe tosto fatto rinsavire un principe meno ebbro di Giacomo. Metà de' Lordi Luogotenenti d'Inghilterra perentoriamente ricusarono di prestarsi all'odioso servigio che da essi voleva il Governo; e furono incontanente destituiti. Tutti coloro sopra i quali piombò questa gloriosa sciagura, erano Pari di gran conto e fino allora considerati come strenui propugnatori della monarchia. È pregio dell'opera che di taluni sia fatto peculiare ricordo.
      Il più nobile suddito inglese, e per vero, secondo che gl'Inglesi solevano dire, il più nobile suddito che fosse in Europa, era Aubrey De Vere, ventesimo ed ultimo degli antichi Conti d'Oxford. Derivava il suo titolo, per una non interrotta linea mascolina, da un tempo in cui le famiglie di Howard e di Seymour erano ancora nella oscurità, quando i Neville e i Percy avevano solo rinomanza provinciale, e quando il gran nome di Plantageneto non s'era per anche udito in Inghilterra.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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