Uno dei capi della famiglia De Vere era rivestito d'alto comando in Hastings: un altro aveva marciato con Goffredo e Tancredi sopra cumuli di teste musulmane al Sepolcro di Cristo. Il primo Conte d'Oxford era stato ministro ad Enrico Beauclerc. Il terzo Conte si era reso notevole fra' Lordi, i quali strapparono la Magna Charta a Giovanni. Il settimo Conte aveva strenuamente pugnato a Cressy e Pointiers(930). Il decimoterzo Conte tra mezzo a molte vicende di fortuna era stato capo del partito della Rosa Rossa, ed aveva capitanato il vanguardo nella battaglia campale di Bosworth. Il decimosettimo Conte nella Corte d'Elisabetta s'era acquistato onorato seggio fra i vetusti poeti inglesi. Il decimonono Conte era caduto combattendo per la Religione Protestante e per la libertà della Europa sotto le mura di Maastricht(931). Il suo figlio Aubrey, nel quale si estinse la più lunga e più illustre discendenza de' Nobili inglesi, uomo di morale dissoluta, ma d'indole inoffensiva e di maniere cortigianesche, era Lord Luogotenente d'Essex, e Colonnello degli Azzurri. Non era di carattere fazioso, e per interesse propendeva ad evitare ogni rottura con la Corte; perocchè il suo patrimonio era impacciato; e il suo comando militare, lucroso. Fu chiamato alle stanze del Re, il quale gli chiese quale fosse il suo intendimento. "Sire," rispose Oxford "verserò per la Maestà Vostra contro tutti i suoi nemici fino l'ultima stilla del mio sangue. Ma in cotesto affare ne va la coscienza, e non posso obbedire.
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