Ai borghi fu intimato di rinunciare ai loro statuti. Pochi ubbidirono, e il modo onde il Re si condusse con que' pochi non confortò gli altri a fidarsi di lui. In varie città il diritto di votare fu tolto alla comunità, e dato a pochi, ai quali fu chiesto il giuramento di eleggere i candidati proposti dal Governo. In Tewkesbury, per modo d'esempio, la franchigia fu data solo a tredici persone; e nondimeno anche questo numero era grande. L'odio e il timore s'era talmente sparso per tutta la popolazione, che tornava quasi impossibile mettere insieme in una città, con qual si fosse specie d'imbroglio, tredici individui ne' quali la Corte potesse avere piena fiducia. Corse la voce che la maggioranza del nuovo collegio elettorale di Tewkesbury fosse animata dal medesimo sentimento ch'era universale in tutta la nazione, e che, arrivato il giorno decisivo, manderebbe Protestanti sinceri al Parlamento. I Regolatori in gran collera minacciarono di ridurre a tre soli il numero degli elettori(971). Frattanto la maggior parte de' borghi negarono di rinunciare ai loro privilegi. Barnstaple, Winchester, e Buckingham si resero notevoli per essersi arditamente opposti. In Oxford la proposta che la città rinunziasse alle franchigie fu rigettata da ottantadue voti contro due(972). Il Temple e Westminster erano sossopra per lo strano affollamento degli affari che giungevano da ogni angolo del Regno. Ogni legale di gran nome era sopraccarico de' ricorsi de' Municipi che a lui si volgevano per essere difesi.
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