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      Nondimeno, malgrado tutte le mortificazioni e le umiliazioni, ambidue si tennero attaccati allo ufficio con la tenacità d'un uomo che stia per annegarsi. Ambidue tentarono di rendersi propizio il Re simulando il desiderio di entrare nel grembo della sua Chiesa. Ma in ciò vi fu un limite che Rochester non osò travarcare. Si spinse fino sull'orlo dell'apostasia: ma retrocesse: e il mondo, a contemplazione della fermezza onde egli ricusò di fare l'ultimo passo, gli perdonò generosamente tutti i falli anteriori.
      LIII. Sunderland, meno scrupoloso e suscettibile di rossore, deliberò di scontare la sua moderazione e ricuperare la regia confidenza, con un atto, che ad un cuore che senta la importanza delle verità religiose, deve sembrare uno de' più infami delitti, e che gli stessi mondani considerano come ultimo eccesso di bassezza. Circa otto giorni innanzi il dì stabilito pel gran processo, venne pubblicamente annunziato ch'egli era Papista. Il Re raccontava con gioia questo nuovo trionfo della grazia divina. I cortigiani e gli ambasciatori facevano ogni sforzo a non perdere il contegno, mentre il rinnegato asseriva d'essere stato convinto da lungo tempo della impossibilità di trovare salvazione fuori della Chiesa di Roma, e che la sua coscienza non fu mai tranquilla finchè egli non ebbe rinunciato alle eresie nelle quali era stato educato. La nuova in breve si sparse. In tutti i Caffè raccontavasi come il primo Ministro d'Inghilterra, a piedi nudi, e con torcetto in mano, si fosse presentato alla porta della cappella regale, e umilmente picchiasse per essere messo dentro; come un prete di dentro dimandasse chi era egli; come Sunderland rispondesse: un povero peccatore, che lungo tempo aveva errato lungi dalla vera Chiesa, supplicare che la lo accogliesse e lo assolvesse; come allora le porte si aprissero, e il neofito fosse ammesso ai santi misteri(1020).


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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