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      Se dite questo,
      disse Austin, "guardatevi bene. Io sono il più grasso e il più forte di tutti, e innanzi che altri mi costringa a chiamare libello simile petizione, mi starò qui finchè mi sarò ridotto alla grossezza d'una canna da pipa." Erano le ore sei della mattina, allorquando Arnold cedè. Tosto si sparse la voce che tutti i giurati erano d'accordo: ma il giudicio era sempre un segreto(1034).
      Alle ore dieci antimeridiane ragunossi di nuovo la Corte. La folla era immensa. I giurati si assisero ai posti loro. Nessuno osava alitare, era profondo silenzio.
      LV. Sir Samuele Astry disse ai giurati: "Trovate voi gli accusati, o alcuno di loro, colpevoli del delitto ad essi imputato, o gli trovate non colpevoli?" Sir Ruggiero Langley rispose: "Non colpevoli." Appena profferite queste parole, Halifax si alzò e scosse in aria il cappello. A quel segno, i banchi e le gallerie diedero in uno scoppio d'applausi. In un momento diecimila persone accalcate dentro la spaziosa sala risposero con sì fragorose grida di gioia che ne tremò il vecchio palco di quercia, e un istante dopo l'innumerevole turba che stava fuori levò tal grido d'allegrezza che fu udito fino a Temple-Bar, al quale grido risposero le barche che coprivano il Tamigi. Un tonfo d'arme risonò sul fiume, e poi un altro ancora, talmente che in pochi momenti la lieta nuova volò ai quartieri di Savoy e di Blackfriars fino al Ponte di Londra, ed alla selva di navi che oltre si distende. Come fu sparsa la nuova, le vie e le piazze, i mercati e i caffè echeggiavano d'acclamazioni.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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