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      Vero è che Finch non meritava nè il biasimo che gli fu dato mentre l'esito della causa era ancora dubbio, nè le lodi che gli profusero dopo che l'esito fu prospero. Era assurdo vituperarlo, perchè, nel breve indugio di cui egli fu cagione, i legali della Corona scoprirono inaspettatamente novelle prove. Era egualmente assurdo supporre ch'egli per calcolo esponesse i suoi clienti al pericolo a fine di stabilire un principio generale: ed era anche più assurdo commendarlo di ciò che sarebbe stato violare gravemente il dovere della sua professione.
      A quel lieto giorno seguì una notte di non minore letizia. I Vescovi, ed alcuni de' loro più rispettabili amici, indarno sforzaronsi d'impedire ogni tumultuoso festeggiamento. Giammai a memoria de' più vecchi, nè anche in quella sera nella quale si sparse per tutta Londra la nuova che lo esercito di Scozia erasi dichiarato a favore d'un libero Parlamento, giammai le vie della città s'erano viste così splendenti di fuochi di gioia. Attorno ad ogni luminaria la folla beveva alla salute de' vescovi ed alla confusione de' Papisti. Le finestre erano illuminate con file di candele; ciascuna fila ne aveva sette, e il torcetto di mezzo che s'inalzava fra tutte, simboleggiava il Primate. S'udiva di continuo lo scoppio delle bombe e delle arme da fuoco. Una catasta di fascine ardeva di faccia alla porta maggiore di Whitehall; altre dinanzi alle case de' Pari Cattolici Romani. Lord Arundell di Vardour saviamente abbonì la marmaglia facendo distribuire un po' di moneta.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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