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      Coloro, dall'altra banda, i quali avevano sempre abborrito l'Episcopato, come rimasuglio del Papismo, e come strumento del potere assoluto, domandavano ora colle ginocchia inchine la benedizione di un prelato, che era pronto a soffrire la carcere e posare le stanche sue membra sulla nuda terra, più presto che tradire gl'interessi della Religione protestante e porre la prerogativa disopra alla legge. Allo amore della Chiesa ed all'amore della libertà era congiunto, in questa gran crisi, un altro sentimento che va annoverato fra le più pregievoli peculiarità del nostro carattere nazionale. Un individuo oppresso dal Governo, ove anche non abbia il minimo diritto alla riverenza ed alla gratitudine pubblica, generalmente desta simpatia nel popolo nostro. Così, al tempo degli avi nostri, la persecuzione di Wilkes bastò a porre sossopra la nazione. Noi stessi l'abbiamo veduta agitarsi quasi fino alla insania pe' torti fatti alla Regina Carolina. È quindi probabile che quando anche al processo contro i vescovi non fosse stato annesso un grande interesse politico e religioso, la Inghilterra non avrebbe veduto, senza sentirsi fortemente mossa ad ira e pietà, sette vegliardi di intemerata virtù perseguitati dalla vendetta d'un temerario ed inesorabile Principe, il quale doveva alla fedeltà loro la Corona ch'egli portava.
      Animati da cosiffatti sentimenti, i nostri antichi ordinaronsi in vasta e stretta falange contro il Governo. Comprendeva tutti i Protestanti di qual si fosse grado, partito o setta.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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