Tosto si profferì parato a porre a repentaglio roba, onori, e vita. Halifax allo incontro accolse i primi cenni della impresa in un modo da far temere che fosse inutile, e forse pericoloso parlargliene esplicitamente. Certo egli non era l'uomo per una tanta impresa. Aveva intelletto inesauribilmente fecondo di distinzioni e d'obiezioni, e indole tranquilla e repugnante alle avventure. Era pronto ad avversare la Corte fino allo estremo nella Camera de' Lordi e con scritti anonimi, ma poco disposto a cangiare i suoi ozi signorili per la mal sicura ed agitata vita di cospiratore, a porsi nelle mani de' complici, a vivere in perenne timore dello arrivo d'un mandato d'arresto e de' regii messaggieri, e forse anco di finire i suoi giorni sul palco, o di vivere accattando in qualche appartata via dell'Aja. E però disse poche parole che chiaramente significavano la sua ripugnanza a conoscere le arcane intenzioni de' suoi più arditi e impetuosi amici. Sidney lo intese, e tacque(1056).
V. Si rivolse quindi a Danby, ed ebbe miglior ventura. E veramente il pericolo e lo eccitamento, che riuscivano insoffribili alla mente di Halifax più delicatamente organizzata, erano d'irresistibile fascino allo audace ed attivo spirito di Danby. I differenti caratteri di questi due uomini di Stato si leggevano ne' loro visi. Il ciglio, l'occhio e la bocca di Halifax indicavano un potente intelletto, e uno squisito senso di scherzo; ma la sua espressione era quella d'uno scettico, d'un voluttuoso, d'un uomo ripugnante a rischiare tutto in una sola partita, o ad essere martire d'un principio.
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