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      XII. Tale era la persecuzione che Giacomo, fremente di rabbia per la sconfitta ricevuta a Westminster Hall, aveva pensato di far piombare sopra il clero. Intanto si provò di mostrare ai legali con una spicciativa distribuzione di premii e di castighi, che una intrepida e svergognata servilità anche con poco prospero esito, era argomento sicuro per meritarsi il regio favore; e chiunque, dopo anni di ossequiosità, si attentasse deviare d'un attimo per far mostra di onestà o di coraggio, rendevasi reo d'imperdonabile offesa. La violenza e l'audacia che lo apostata Williams aveva mostrato nel processo de' Vescovi lo aveva reso segno all'odio della intera nazione(1073). Il re lo rimeritò col farlo baronetto. Holloway e Powell avevano scemata alquanto la propria infamia dichiarando che, secondo il loro giudizio, la petizione non era un libello. Il Re li destituì(1074). Le sorti di Wright sembrarono per qualche tempo ondeggiare nella incertezza. Nel riassunto ch'ei fece della discussione s'era mostrato avverso a' Vescovi: ma aveva tollerato che gli avvocati loro ponessero in questione la potestà di dispensare. Aveva detto che la petizione era un libello: ma a bello studio erasi astenuto dal chiamare legale la Dichiarazione; e per tutto il corso del processo il suo contegno era stato quello di chi ricordi che potrà giungere il giorno di renderne conto. A dir vero, egli era ben meritevole d'indulgenza; imperocchè mal poteva aspettarsi che vi fosse al mondo impudenza tale da star salda senza traballare un momento al cospetto di tali giureconsulti e d'un tanto uditorio.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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