Pagina (1299/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La fervida eloquenza de' predicatori che declamavano contro gli orrori della persecuzione francese, e le querimonie dei falliti che attribuivano la propria rovina ai decreti francesi, avevano concitato il popolo a tal segno che nessuno de' cittadini poteva dichiararsi favorevole alla Francia senza imminente pericolo di essere gettato dentro il più vicino canale. Tutti rammentavansi che solo quindici anni innanzi il più illustre capo del partito avverso alla Casa d'Orange era stato fatto in brani dalla infuriata plebe nel ricinto stesso del palazzo degli Stati Generali; ed era probabile che ugual sorte toccasse a coloro i quali, in quella gran crisi, venissero accusati di secondare i disegni della Francia contro la patria loro e contro la religione riformata(1091).
      XXI. Mentre Luigi in tal guisa costringeva i suoi fautori in Olanda a diventare, o a fingersi, suoi nemici, lavorava con non minore efficacia a rimuovere tutti gli scrupoli che avrebbero potuto impedire i principi cattolici del continente di secondare i disegni di Guglielmo. Un nuovo litigio era sorto tra la Corte di Versailles e il Vaticano, litigio nel quale il Re francese si mostrò più che in ogni altra sua azione ingiusto ed insolente.
      Era vecchio costume in Roma che nessuno ufficiale di giustizia o di finanza potesse entrare nell'abitazione de' ministri che rappresentavano gli Stati cattolici. In progresso non solo l'abitazione, ma i luoghi circostanti reputavansi inviolabili. Era punto d'onore per ogni ambasciatore estendere quanto più potesse i confini del circondario che rimaneva sotto la sua protezione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Francia Casa Orange Stati Generali Francia Luigi Olanda Guglielmo Corte Versailles Vaticano Roma Stati