Il Papa rimase fermo. "Confidano" esclamò egli "ne' cocchi e ne' cavalli: ma noi invocheremo il nome di Dio nostro signore." Diede di piglio alle sue armi spirituali, e pose la parte della città presidiata da' Francesi sotto lo interdetto(1092).
Questo litigio era nel massimo fervore allorchè ne sorse un altro; nel quale tutto il Corpo Germanico aveva interesse ugualmente che il Papa.
XXII. Colonia e il distretto circostante governava un Arcivescovo che era elettore dello Impero. Il diritto di eleggere il gran prelato spettava, sotto certe condizioni, al Capitolo della Cattedrale. Lo Arcivescovo era parimente Vescovo di Liegi, di Munster e di Hildesheim. I suoi dominii erano vasti, e comprendevano varie fortezze, le quali nel caso d'una campagna sul Reno sarebbero state importantissime. In tempo di guerra poteva condurre in campo venti mila uomini. Luigi aveva fatto ogni possibile sforzo a rendersi bene affetto un così valido alleato, e v'era tanto riuscito che Colonia rimaneva quasi divisa dalla Germania, e formava un baluardo della Francia. Molti ecclesiastici ligi alla Corte di Versailles erano stati messi nel Capitolo; e il Cardinale Furstemburg, creatura di quella Corte, era stato nominato Coadiutore. Nella state del 1688 l'Arcivescovato divenne vacante. Furstemburg era il candidato della Casa de' Borboni. I nemici di quella proponevano il giovine Principe Clemente di Baviera. Furstemburg era già Vescovo, e quindi non poteva essere trasferito ad altra diocesi senza speciale dispensa del pontefice, o per una postulazione, nella quale era necessario che fossero concordi i voti di due terzi del Capitolo di Colonia.
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