Il Papa non volle concedere la dispensa ad una creatura della Francia. Lo Imperatore indusse più d'una terza parte del Capitolo a votare in favore del Principe Bavaro. Infrattanto ne' Capitoli di Liegi, di Munster, e di Hildesheim la maggioranza procedeva avversa alla Francia. Luigi vide con isdegno e paura, come una vasta provincia che egli aveva incominciato a considerare qual feudo della sua Corona, fosse per divenire, non solo indipendente, ma ostile a lui. In una scrittura dettata con grande acrimonia si querelò della ingiustizia con che la Francia in tutte le occasioni era trattata dalla Santa Sede, la quale era in debito di largire la sua paterna protezione ad ogni parte della Cristianità. A molti segni vedevasi come egli avesse deliberato di sostenere la pretesa del suo candidato con le armi, contro il Papa, e i collegati del Papa(1093).
XXIII. In cotal modo Luigi, con due opposti errori, suscitò a un tratto contro sè stesso il risentimento de' due partiti religiosi, nei quali l'Europa occidentale era divisa. Inimicatasi una grande classe de' cristiani col perseguitare gli Ugonotti, si inimicava l'altra coll'insultare la Santa Sede. Tali errori egli commise in un tempo in cui non poteva impunemente commetterne alcuno, e sotto gli occhi d'un avversario, il quale per vigilanza, sagacia, ed energia non era secondo a nessun uomo politico di cui serbi ricordo la storia. Guglielmo vide con austero diletto i suoi avversari affaticarsi a sgombrargli d'ogni ostacolo il cammino.
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