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      Questo romanzo non ha verun fondamento storico, e comechè sia stato più volte ripetuto fino ai tempi nostri, non merita confutazione. Non vi è fatto più certo di questo, che Sunderland si oppose quasi sempre agl'insani provvedimenti di Giacomo, ed in ispecie alla persecuzione de' Vescovi, la quale veramente produsse la crisi decisiva. Ma quando anche cotesto fatto non fosse provato, rimarrebbe un altro valido argomento che basterebbe a decidere la controversia. Qual ragionevole motivo aveva Sunderland per desiderare una rivoluzione? Nel sistema politico esistente egli trovavasi nella maggiore altezza di onori e di prosperità. Come presidente del Consiglio aveva la precedenza su tutti i Pari secolari. Come primo Segretario di Stato era il più attivo e potente membro del Gabinetto. Poteva anche sperare la dignità di Duca. Aveva ottenuto l'ordine della giarrettiera dianzi portato dallo splendido e versatile Buckingham, il quale, avendo consunto un patrimonio principesco e un vigoroso intelletto, era disceso nella tomba abbandonato, spregiato, e col cuore trafitto(1101). Il danaro che Sunderland amava più che li onori, pioveva sopra lui in tanta copia, che amministrandolo moderatamente, egli poteva sperare di farsi uno dei più ricchi uomini d'Europa. Gli emolumenti diretti del suo ufficio, benchè fossero considerevoli, erano piccola parte di ciò ch'egli guadagnava. Dalla sola Francia riceveva regolarmente uno stipendio annuo di circa sei mila sterline, oltre alle ampie gratificazioni straordinarie.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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