La nuova della caduta di Philipsburg giunse a Versailles il dì d'Ognissanti, mentre la Corte ascoltava la predica nella cappella. Il Re fece al predicatore segno di fermarsi, annunziò la lieta nuova e inginocchiandosi ringraziò Dio di questa gran vittoria. L'uditorio ne pianse di gioia(1117). La notizia fu accolta con entusiasmo dallo ardente e vanitoso popolo della Francia. I poeti celebrarono il trionfo del loro magnifico protettore. Gli oratori esaltarono dai pergami la sapienza e magnanimità del figlio primogenito della Chiesa. Cantossi con insolita pompa il Te Deum, e le solenni melodie dell'organo risonavano miste al clangore de' timpani ed allo squillo delle trombe. Ma v'era poca ragione a rallegrarsi. Il grande uomo di Stato che capitanava la Coalizione Europea, gioiva in cuor suo vedendo così male diretta la energia del suo nemico. Luigi con la sua prontezza aveva ottenuto qualche vantaggio in Germania: ma poteva giovargli poco ove la Inghilterra, inoperosa e priva di gloria sotto quattro Re successivi, riprendesse l'antico suo grado fra i potentati d'Europa. Poche settimane bastavano per compire la impresa dalla quale dipendeva il destino del mondo; e per poche settimane le Province Unite potevano mantenersi sicure da ogni pericolo.
XXXI. Guglielmo allora spinse i suoi apparecchi con indefessa operosità e con minore segretezza di quella che per innanzi aveva creduto necessaria. Giungevangli ogni giorno nuovo assicurazioni di soccorso dalle Corti straniere. Ogni opposizione nell'Aja era spenta.
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