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      E però in ogni parte delle Province Unite era svanito ogni timore d'opposizione; e lo assenso di tutta la Federazione fu formalmente dato in secrete ragunanze(1118).
      Il Principe aveva già posto gli occhi sopra un generale che avesse requisiti da essere a lui secondo nel comando. Ciò non era cosa di lieve importanza. Un'archibugiata fortuita o il pugnale d'un assassino avrebbe potuto in un istante lasciare lo esercito senza capo; ed era mestieri che un successore fosse pronto ad occupare il posto vacante. Nulladimeno egli era impossibile deputare a tanto ufficio un Inglese senza offendere i Whig o i Tory; nè fra gl'Inglesi v'era alcuno che avesse l'arte militare bisognevole a condurre una campagna. Dall'altro canto non era agevole proporre uno straniero senza offendere il senso nazionale degli alteri isolani. Un solo era l'uomo in Europa contro il quale non poteva farsi obiezione, cioè Federigo Conte di Schomberg, tedesco d'una famiglia nobile del Palatinato. Era universalmente reputato il più grande maestro dell'arte della guerra. La pietà e rettitudine sue, che non avevano mai ceduto a fortissime tentazioni, lo rendevano ben meritevole di riverenza e fiducia. Come che fosse Protestante, aveva per molti anni militato al soldo di Luigi, e in onta alle inique trame de' Gesuiti aveva strappato da lui, dopo una serie di gloriosi fatti, il bastone di Maresciallo di Francia. Allorquando la persecuzione cominciò ad infuriare, il valoroso veterano ostinatamente ricusò di conseguire con l'apostasia il regio favore; rinunziò, senza mormorare, a tutti i suoi onori e comandi; abbandonò per sempre la sua patria adottiva, e rifugiossi alla Corte di Berlino.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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