Sir Patrizio Hume, il quale dopo di essere fuggito dalla Scozia era vissuto umilmente in Utrecht, adesso uscì dalla oscurità; ma per fortuna in questa occasione la sua eloquenza poteva recare poco danno; imperocchè il Principe d'Orange non era punto disposto ad essere Luogotenente d'una società ciarliera come era stata quella che aveva rovinata la impresa d'Argyle. Il sottile ed irrequieto Wildman, che alcuni anni innanzi, non trovandosi sicuro in Inghilterra, aveva cercato un asilo in Germania, adesso accorse alla Corte del Principe. V'era anche Carstairs, ministro Presbiteriano di Scozia, che per accorgimento e coraggio non era secondo a nessuno degli uomini politici di quell'epoca. Fagel, parecchi anni prima, gli aveva affidato segreti importantissimi, che i più orribili tormenti dello stivaletto e delle tanaglie non gli avevano potuto strappare dalle labbra. Per cotesta rara fortezza ei s'acquistò il primo posto dopo Bentinck nella stima e fiducia del Principe(1120). Ferguson non poteva rimanere quieto mentre apparecchiavasi una rivoluzione. Si procurò un imbarco nella flotta e cominciò ad affaccendarsi fra' suoi compagni d'esilio: ma trovò in tutti diffidenza e disprezzo. Egli era stato grande uomo in quel nucleo d'ignoranti e furibondi fuorusciti che avevano spinto il debole Monmouth alla rovina: ma tra i gravi uomini di Stato e Capitani che coadiuvavano il risoluto e sagace Guglielmo, non v'era luogo per un agitatore di bassa sfera, mezzo maniaco e mezzo birbone.
XXXIII. La differenza fra la spedizione del 1685 e quella del 1688 risultava bastevolmente dalla differenza tra le dichiarazioni pubblicate dai capi dell'una e dell'altra.
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