Pagina (1330/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Grandi, a dir vero, erano in apparenza i suoi mezzi. La flotta era in assai migliori condizioni di quello che fosse nel tempo, in cui egli ascese al trono: e tali miglioramenti in parte erano da attribuirsi a' suoi propri sforzi. Non aveva nominato Lord Grande Ammiraglio o Consiglio d'Ammiragliato, ma aveva riserbata a se stesso l'alta direzione degli affari marittimi con la vigorosa assistenza di Pepys. Dice il proverbio che l'occhio del padrone vale più di quello del ministro: e in una età di corruzione e di peculato è verosimile che un dipartimento al quale un sovrano, anche di pochissima mente, rivolge la propria attenzione, si mantenga comparativamente libero dagli abusi. Sarebbe stato facile trovare un ministro della marina più abile di Giacomo; ma non sarebbe stato facile, fra gli uomini pubblici di quel tempo, trovare, tranne Giacomo stesso, un ministro della marina, il quale non rubasse sulle provigioni, non accettasse doni dai contraenti, e non addebitasse la Corona de' non mai fatti ripari. E veramente il Re era quasi il solo del quale si potesse esser certi che non frodasse il Re. E però negli ultimi tre anni più che ne' precedenti eravi stato meno sciupío e meno rubamenti negli arsenali. S'erano costruiti parecchi vascelli atti a navigare. Giacomo aveva emanato un opportuno decreto col quale, accrescendo la paga dei capitani, rigorosamente inibiva loro di trasportare da un porto all'altro mercanzie senza regia licenza. Lo effetto di queste riforme già era visibile; e a Giacomo non riuscì difficile allestire in brevissimo tempo una considerevole flotta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Lord Grande Ammiraglio Consiglio Ammiragliato Pepys Giacomo Giacomo Corona Giacomo