Accennò con molta chiarezza ad un desiderevole evento che avrebbe pienamente consolidato il trono e resa la pace al perturbato reame. Ove Sua Maestà s'inducesse a riesaminare i punti controversi fra la Chiesa di Roma e quella d'Inghilterra, forse, mercè la grazia divina, gli argomenti che i vescovi desideravano esporle l'avrebbero convinta essere suo debito ritornare alla religione del padre e dell'avo. Fin qui, disse Sancroft, aveva espresso gl'intendimenti de' suoi confratelli. Ma v'era una cosa intorno a cui non li aveva consultati, e ch'egli reputava suo dovere esporre al sovrano. E veramente egli era il solo uomo del clero che potesse toccare di tale subietto senza essere sospettato di mirare al proprio interesse. La sede metropolitana di York da tre anni era vacante. Lo arcivescovo supplicò il Re di darla a un pio e dotto teologo, ed aggiunse che un siffatto teologo poteva senza difficoltà trovarsi fra coloro che erano lì presenti. Il Re seppe frenarsi tanto da rendere grazie ai Vescovi per quegli sgradevoli ammonimenti, e promise loro di ponderare bene ciò che avevano detto(1128). Quanto alla potestà di dispensare non volle cedere un jota. Nessuno degl'individui incapaci fu rimosso dagli uffici civili o militari. Ma alcuni de' suggerimenti di Sancroft vennero abbracciati. Dentro quarantotto ore la Corte dell'Alta Commissione fu abolita(1129). Fu risoluto di rendere alla Città di Londra lo statuto toltole sei anni innanzi; e il Cancelliere fu mandato con gran solennità a recare a Guildhall quella veneranda cartapecora(1130). Sette giorni dopo fu annunziato al pubblico che il Vescovo di Winchester, il quale per virtù del proprio ufficio era Visitatore del Collegio della Maddalena, aveva avuto dal Re lo incarico di riparare ai danni recati a quella società. E' non fu senza una lunga lotta e un amarissimo affanno che Giacomo scese a questa ultima umiliazione; e per vero dire non cedette finchè il Vicario Apostolico Leyburn, il quale, a quanto sembra, si condusse sempre da onesto e savio uomo, dichiarò che, secondo il suo giudicio, il Presidente e i Convittori cacciati avevano patito ingiustizia, e che per ragioni religiose e politiche era d'uopo rendere loro il già tolto(1131). In pochi giorni fu pubblicato un decreto che restituiva le tolte franchigie a tutti i municipii(1132).
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