Io vo' fare a mio modo; e richiedo che mi aiutiate." I Vescovi lo assicurarono di aiutarlo come ministri di Dio con le loro preci, e come Pari del Regno col loro consiglio nel Parlamento. Giacomo, al quale non facevano mestieri nč le preci degli eretici nč consigli di Parlamento, si sentė amaramente contrariato. Dopo un lungo alterco: "Ho finito" disse egli, "io non vi dirō pių nulla. Dacchč non volete secondarmi, č uopo ch'io confidi in me solo e nelle mie armi(1161)."
XLIX. I Vescovi s'erano appena partiti dal cospetto del Re, allorquando giunse un messo recando la nuova che il dė precedente il Principe d'Orange era sbarcato in Devonshire. Nella susseguente settimana Londra fu nella pių violenta agitazione. La domenica, 11 novembre, si sparse la voce che dentro un monastero istituito in Clerkenwell sotto la protezione del Re nascondevansi coltelli, gratelle e caldaie per torturare gli eretici. Una gran folla si raccolse attorno quell'edificio, e stava per demolirlo, allorchč giunse la forza militare. La folla fu dispersa, e vari individui rimasero morti. Fu fatta una inchiesta, e i Giurati diedero una decisione tale che era indizio certo del pubblico sentire. Dissero che alcuni leali e bene intenzionati individui, i quali erano accorsi per disperdere i traditori e i pubblici nemici ragunatisi intorno ad un convento cattolico, erano stati premeditatamente assassinati dai soldati: e questo strano giudicio fu firmato da tutti i Giurati. Gli ecclesiastici di Clerkenwell, naturalmente impauriti a questi sinistri segni, volevano porre in salvo le cose loro.
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