Egli s'accòrse non solo essergli impossibile di condurre più oltre, secondo che aveva sperato, i tre reggimenti, ma trovarsi in grave pericolo. Per la qual cosa riparò con pochi seguaci al quartiere generale degli Olandesi. La maggior parte delle sue milizie ritornò a Salisbury: ma alcuni soldati, già distaccati dal corpo, seguitarono a dirigersi ad Honiton. Quivi trovaronsi in mezzo ad una grossa schiera bene apparecchiata a riceverli. Resistere era impossibile. Il loro condottiere li persuase a porsi sotto il vessillo di Guglielmo. A gratificarli venne loro offerto un mese di paga, che fu dalla più parte di loro accettata(1169).
La nuova di questi eventi giunse a Londra il dì 15. Giacomo in quella mattina era di buonissimo umore. Il vescovo Lamplugh s'era pur allora presentato a Corte arrivando da Exeter, ed era stato con estrema cortesia accolto. "Monsignore," gli disse il Re "voi siete un vero vecchio Cavaliere." L'arcivescovato di York, da due anni e mezzo vacante, fu immediatamente conferito a Lamplugh in rimunerazione della sua lealtà. Nel pomeriggio, il Re pur allora s'era posto a desinare, quando giunse un messo recando la nuova della diserzione di Cornbury. Giacomo lasciò intatto il pranzo, mangiò un crostino di pane, bevve un bicchiere di vino, e si ritirò alle sue stanze. Seppe dipoi che mentre alzavasi da mensa, vari Lordi ne' quali egli poneva grandissima fiducia, stringevansi vicendevolmente le destre nella contigua galleria congratulandosi del prospero andamento delle cose.
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