Parlo di Rochester e di Halifax. Ambedue, senza che l'uno sapesse dell'altro, ne chiesero consiglio ai Vescovi. I Vescovi caldamente ne approvarono la idea. Fu quindi proposto di ragunare un'assemblea di Pari, onde deliberare intorno alla forma da darsi alla sopra riferita petizione. E perchè era il tempo delle sessioni giudiciarie, gli uomini di grado e di alta condizione quotidianamente accorrevano a Westminster Hall come adesso affollansi ai Circoli di Pall Mall in Saint James's-Street(1173). Nulla poteva essere più facile ai Pari ivi presenti, che ritirarsi in qualche stanza contigua, e sedersi a consulta. Ma sorsero inaspettatamente alcuni ostacoli. Halifax prima si mostrò freddo, poi contrario. Era sua indole obiettare ad ogni cosa, ed in questa occasione le sue facoltà intellettive aguzzava la rivalità. Il disegno, da lui approvato mentre consideravalo come suo proprio, cominciò a dispiacergli appena seppe ch'era anco venuto in mente a Rochester, dal quale egli era stato lungamente avversato e infine cacciato dal posto, e che egli odiava, secondochè lo consentiva il suo pacifico temperamento. Nottingham allora lasciava trascinarsi da Halifax; ed entrambi dichiararono che non avrebbero posto i nomi loro nella petizione qualora Rochester vi apponesse il suo. Clarendon invano lo scongiurò. "Io non intendo mancare di rispetto a Milord Rochester," rispose Halifax "ma egli è stato membro della Commissione Ecclesiastica, gli atti della quale tra breve saranno subietto di gravissima inchiesta; e non è convenevole che un uomo il quale ha seduto in quel tribunale partecipi alla nostra petizione.
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