Le circostanti contrade erano in somma agitazione. Era stato provveduto che Danby prendesse York, e Devonshire si mostrasse in Nottingham. Quivi non si temeva alcuna resistenza. Ma in York trovavasi un piccolo presidio sotto il comando di Sir Giovanni Reresby. Danby agì con rara destrezza. Era stata convocata pel dì 22 novembre una ragunanza de' gentiluomini e de' possidenti della Contea di York per fare un indirizzo al Re sullo stato delle cose. Tutti i Luogotenenti deputati dei tre Ridings, vari nobili, e una folla di ricchi scudieri e di pingui possidenti erano andati alla capitale della provincia. Quattro distaccamenti di milizia civica erano sotto le armi per mantenere la pubblica tranquillità. Il palazzo comunitativo era pieno di liberi possidenti, ed era appena cominciata la discussione, allorquando levossi repentinamente il grido che i Papisti, corsi alle armi, facevano strage de' protestanti. I Papisti di York più verisimilmente studiavansi a cercare dove nascondersi che ad aggredire i nemici, i quali per numero li superavano in proporzione di cento ad uno. Ma in quel tempo non vi era storiella orrenda o maravigliosa delle atrocità dei Papisti, alle quali il popolo non prestasse fede. La ragunanza sgomentata si disciolse. La intera città fu in iscompiglio. In quel mentre Danby con circa cento uomini a cavallo corse dinanzi alla milizia civica gridando: "Giù il Papismo! Viva il libero Parlamento! Viva la religione protestante!" Le milizie risposero al grido. Sorpresero tosto e disarmarono il presidio.
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