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      Ed io pel Principe d'Orange, esclamò Campbell.
      E noi v'imprinciperemo bene," rispose imprecando l'Irlandese. "Fuoco!" gridò Campbell: ed una grandine di fuoco piovve all'istante da ambe le siepi. I soldati del Re riceverono tre bene aggiustate scariche innanzi che potessero far fuoco. In fine venne loro fatto di superare una delle siepi, ed avrebbero oppressa la piccola banda degl'inimici, se i campagnuoli che portavano odio mortale agl'Irlandesi non avessero sparsa la falsa nuova dello appressarsi d'altre truppe del Principe. Sarsfield suonò a raccolta e ritirossi; Campbell seguitò il cammino senza molestia, seco recando i cavalli da bagaglio. Questo fatto, onorevole, senza dubbio, al valore ed alla disciplina dell'armata del Principe, fu dalla voce pubblica esagerato come una vittoria che i protestanti inglesi avevano riportata contro un numero grandemente maggiore di barbari papisti, venuti da Connaught ad opprimere l'isola nostra(1187).
      Poche ore dopo la narrata scaramuccia seguì un evento che pose fine ad ogni pericolo di più grave conflitto tra i due eserciti. Churchill ed alcuni de' suoi principali complici erano in Salisbury. Due de' congiurati, cioè Kirke e Trelawney, se n'erano andati a Warminster dove i reggimenti loro stanziavano. Tutto era maturo per eseguire la lungamente meditata tradigione.
      Churchill consigliò il Re a visitare Warminster, onde ispezionarvi le truppe. Giacomo assentì; ed il suo cocchio stavasi alla porta del palagio vescovile, quando ei cominciò a versare abbondantemente sangue dalle narici.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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