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      Kirke che ivi comandava, aveva ricusato di obbedire ad ordini giunti da Salisbury. Non era più dubbio che anche egli fosse in lega col Principe d'Orange. Dicevasi inoltre ch'egli fosse già passato con le sue milizie al campo del nemico; e tale voce, comechè falsa, fu per alcune ore pienamente creduta(1190). Un nuovo raggio di luce lampeggiò alla mente dello sciagurato Re. Gli parve d'intendere il perchè pochi giorni innanzi era stato esortato a visitare Warminster. Ivi si sarebbe trovato privo di soccorso, in balía de' congiurati, e presso agli avamposti nemici. Coloro che sarebbero stati disposti a difenderlo avrebbero agevolmente ceduto agli aggressori. Egli sarebbe stato condotto prigioniero al quartiere generale degl'invasori. Forse sarebbe stato commesso qualche più nero tradimento; imperocchè chi una volta ha posto il piede in una via di malvagità e di periglio non è più padrone di fermarsi, e spesso una fatalità, che gli è di giusta pena, lo spinge a delitti, dalla idea dei quali egli avrebbe dapprima rifuggito con raccapriccio. E davvero era visibile la mano di qualche Santo protettore in ciò, che un Re sì devoto alla Chiesa Cattolica, nel momento medesimo in cui correva a gran passi alla cattività, e forse alla morte, fosse stato improvvisamente impedito da quella ch'egli aveva giudicata pericolosa infermità.
      LX. Tutte coteste cose raffermarono l'animo del Re nel pensiero ch'egli aveva fatto la sera antecedente. Ordinò una subita ritirata. Salisbury fu tutta in subuglio.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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