Assicuravalo ch'ella trovavasi interamente nelle mani de' suoi amici, e che sarebbe rimasta in palazzo o sarebbesi rifugiata nella Città a seconda del loro consiglio(1194). La domenica, 25 novembre, ella e coloro che per lei pensavano, trovaronsi nella necessità di prendere una improvvisa deliberazione. Nel pomeriggio di quel dì stesso un corriere da Salisbury recò la nuova che Churchill era scomparso, ch'era stato accompagnato da Grafton, che Kirke aveva tradito, e che le milizie regie frettolosamente ritiravansi. Quella sera le sale di Whitehall erano affollate da immenso numero di persone come usualmente avveniva quando una grave notizia buona o cattiva giungeva alla città. La curiosità e l'ansietà erano dipinte nel viso di ciascuno. La Regina proruppe naturalmente in parole di sdegno contro il capo de' traditori, e non risparmiò la sua troppo compiacente protettrice. Nella parte del palazzo abitata da Anna furono raddoppiate le sentinelle. La Principessa era atterrita. Tra poche ore il padre sarebbe giunto a Westminster. Non era verosimile che l'avrebbe personalmente trattata con severità; ma non era da sperarsi ch'egli le permetterebbe di godere più a lungo della compagnia della sua diletta amica. Mal poteva dubitarsi che Sara verrebbe arrestata e sottoposta al rigoroso esame di astuti e crudi inquisitori. Le sue carte sarebbero sequestrate. Forse si scoprirebbe qualche documento che mettesse in pericolo la sua vita. Ed ove ciò fosse, v'era da temere di peggio. La vendetta dello implacabile Re non conosceva distinzione di sesso.
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