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      Perchè non si facesse abuso del talismano che aveva tanto formidabile potenza, Giacomo deliberò di tenerlo a brevissima distanza dal suo gabinetto. Per la qual cosa ingiunse a Jeffreys di sloggiare dalla casa da lui di recente edificata in Duke Street, e di risedere in un piccolo appartamento di Whitehall(1203).
      LXVI. Il Re aveva fatto ogni apparecchio a fuggire, allorquando un inatteso ostacolo lo costrinse a differire la esecuzione del proprio disegno. I suoi agenti in Portsmouth cominciarono a scrupoleggiare. Lo stesso Dover, ancorchè fosse uno della cabala gesuitica, mostrò segni di titubanza. Dartmouth era anche meno inchinevole ad obbedire alle voglie del Re. Fino allora s'era mantenuto fedele al trono, ed aveva fatto il possibile, con una flotta disaffezionata e col vento contrario, per impedire che gli Olandesi sbarcassero in Inghilterra; ma era membro zelante della Chiesa stabilita, e in nessuna maniera partigiano della politica di quel governo ch'egli si reputava tenuto, per debito e per onore, a difendere. I torbidi umori degli ufficiali e degli altri uomini a lui sottoposti gli recavano non poca ansietà; ed era giunta opportuna ad alleggiargli l'animo la nuova della convocazione d'un libero Parlamento, e della nomina de' commissari a trattare col Principe d'Orange. La flotta ne fece clamoroso tripudio. Un indirizzo onde ringraziare il Re per queste generose concessioni fatte all'opinione pubblica fu scritto sul bordo della nave capitana. Lo ammiraglio fu il primo a firmare.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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