Imperocchè indugiò tanto a dirlo da farci ragionevolmente sospettare ch'egli aspettasse la morte di chi poteva contradirgli; oltrechè non addusse altra testimonianza che la propria asserzione(1209).
LXIX. Mentre le cose sopra narrate succedevano in Londra, ogni corriere postale da tutte le parti del Regno recava la notizia di qualche novella insurrezione. Lumley aveva presa Newcastle. Gli abitatori lo avevano accolto con gioia. La statua del Re, che sorgeva sopra un alto piedistallo di marmo, era stata rovesciata e gettata nel Tyne. Fu lungamente serbata in Hull la memoria del 3 dicembre, come giorno della presa della città. V'era un presidio sotto il comando di Lord Langdale cattolico romano. Gli ufficiali protestanti concertarono colla magistratura un piano d'insurrezione: Langdale e i suoi fautori furono arrestati; e i soldati e i cittadini si congiunsero a favore della religione protestante e d'un libero Parlamento(1210).
Le contrade orientali erano anche esse insorte. Il Duca di Norfolk, seguito da trecento gentiluomini bene armati a cavallo, comparve nella vasta piazza di mercato in Norwich. Il Gonfaloniere e gli Aldermanni corsero a lui e promisero di collegarsi con lui contro il papismo e la tirannide(1211). Lord Herbert di Cherbury e Sir Eduardo Harley presero le armi nella Contea di Worchester(1212). Bristol, seconda città del reame, aprì le sue porte a Shrewsbury. Il Vescovo Trelawney, il quale nella Torre aveva disimparato affatto la dottrina della non resistenza, fu il primo a far plauso alla venuta delle truppe del Principe.
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