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      La idea della resistenza era divenuta famigliare a ciascuno. Molti che mostraronsi inorriditi allorchè ebbero la nuova delle prime diserzioni, adesso rimproveravano sè stessi d'essere stati così lenti a conoscere il tempo. Non v'era più ostacolo o periglio ad accorrere a Guglielmo. Il Re, chiamando la nazione ad eleggere i rappresentanti al Parlamento, aveva implicitamente autorizzato ognuno a recarsi dove avesse voti o interessi; e molti di que' luoghi erano già occupati dagl'invasori o dagli insorti. Clarendon ardentemente colse il destro di abbandonare il già cadente Sovrano. Sapeva d'averlo mortalmente offeso col suo discorso in Consiglio: e si sentì mortificato non vedendosi nominare per uno de' tre regii Commissari. Egli aveva de' possessi nel Wiltshire. Deliberò di portare candidato per quella Contea il proprio figlio, quel desso della cui condotta egli aveva dianzi sentito dolore ed orrore; e sotto pretesto di badare alla elezione partì per il paese occidentale. Tosto gli tennero dietro il Conte d'Oxford, ed altri i quali fino allora avevano protestato di non avere nissuna relazione con la intrapresa del Principe(1215).
      Verso questo tempo gl'invasori, regolarmente, comechè con lentezza, procedendo, trovavansi a settanta miglia da Londra. Quantunque il verno fosse quasi a mezzo, il tempo era bello, il cammino piacevole; e i piani di Salisbury sembravano prati amenissimi a loro che s'erano affannati traverso alle fangose rotaje degli stradali di Devonshire e di Somersetshire.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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