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      L'armata procedeva accanto a Stonehenge, e i reggimenti, l'uno dopo l'altro, stavansi a contemplare quelle misteriose rovine, famose per tutto il continente, come la più grande maraviglia della nostra isola. Guglielmo entrò in Salisbury con la stessa pompa militare con cui era entrato in Exeter, ed alloggiò nel palazzo, pochi giorni innanzi occupato dal Re(1216).
      Quivi al suo corteo si aggiunsero i Conti di Clarendon e d'Oxford ed altri cospicui personaggi, i quali fino a pochi giorni avanti erano considerati zelanti realisti. Van Citters arrivò anche egli al quartiere generale degli Olandesi. Per parecchie settimane egli era stato quasi prigione nella sua casa presso Whitehall, di continuo sorvegliato da spie che s'avvicendavano senza perderlo d'occhio un istante. Nondimeno, malgrado le spie, o forse per mezzo loro, gli era venuto fatto di sapere esattamente ciò che succedeva in palazzo; e adesso bene e copiosamente edotto degli uomini e delle cose, giunse al campo a giovare le deliberazioni di Guglielmo(1217).
      Fino a questo punto la impresa del Principe era proceduta prosperamente oltre le speranze de' più ardenti suoi fautori. E adesso, secondo la legge universale che governa le cose umane, la prosperità cominciò a produrre la disunione. Gl'Inglesi raccolti in Salisbury si scissero in due partiti. L'uno era composto di Whig, i quali avevano sempre considerato le dottrine della obbedienza passiva e dello incancellabile diritto ereditario come superstizioni servili. Molti di loro avevano passato degli anni in esilio; tutti erano stati esclusi da' favori della Corona.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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