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      La dote della Principessa poteva essere ambita anche da un Sovrano: tre grandi ducati, un principato indipendente con zecca e tribunali, ed una rendita superiore a quella del Regno di Scozia. Ma tanto splendido apparato in un istante svanì. Gli sponsali furono rotti. Lo amante per molti anni visse rinchiuso in un castello sulle Alpi. In fine Luigi divenne più mite. A Lauzun fu inibito di comparire al cospetto del Re, ma gli venne data libertà, lontano dalla Corte. Visitò la Inghilterra, e fu bene accolto da Giacomo e dal ceto elegante di Londra: imperciocchè in quel tempo i gentiluomini francesi venivano reputati per tutta Europa modelli di squisita educazione: e molti Cavalieri e Visconti, i quali non erano mai stati ammessi al cerchio di Versailles, erano oggetto di curiosità e di ammirazione in Whitehall. Lauzun quindi nelle presenti circostanze era l'uomo opportuno. Aveva animo e sentimento d'onore, era assuefatto a strane avventure, e con l'acutezza di mente e lo ironico dileggio d'un compíto uomo di mondo aveva forte propensione a farla da cavaliere errante. Lo amore di patria e i propri interessi lo persuadevano a addossarsi una commissione, dalla quale tutti i più fedeli sudditi della Corona inglese parevano aborrire. Come custode, in un pericoloso momento, della Regina della Gran Bretagna e del Principe di Galles, poteva onorevolmente ritornare al paese natio; e forse verrebbe nuovamente ammesso a vedere Luigi vestirsi e desinare, e dopo tante vicende, nel volgere degli anni suoi, si rimetterebbe forse in via di riacquistare con istrana guisa il regio favore.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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