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      Occupò il seggio; e, lui presidente, il nuovo Arcivescovo di York, cinque Vescovi, e ventidue Lordi secolari, deliberarono di comporre, sottoscrivere e pubblicare un Manifesto. In questo documento dichiararono di aderire fermamente alla religione e alla costituzione del paese; aggiunsero che avevano vagheggiata la speranza di vedere raddrizzati i torti e ristabilita la pubblica quiete dal Parlamento pur allora convocato dal Re; ma tale speranza rimaneva distrutta dalla sua fuga. Per lo che avevano deliberato di congiungersi col Principe d'Orange onde rivendicare le patrie libertà, assicurare i diritti della Chiesa, accordare una giusta libertà di coscienza ai dissenzienti e rafforzare in tutto il mondo gl'interessi del protestantismo. Fino allo arrivo di Sua Altezza essi erano pronti ad assumere la responsabilità di prendere i provvedimenti necessari alla conservazione dell'ordine. Sull'istante fu spedita una deputazione a presentare il predetto Manifesto al Principe, ed annunziargli ch'egli era impazientemente aspettato a Londra(1229).
      I Lordi quindi si posero a pensare intorno ai modi di prevenire ogni tumulto. Fecero chiamare i due Segretari di Stato. Middleton ricusò di ubbidire a quella ch'egli considerava autorità usurpata: ma Preston, ancora attonito per la fuga del suo signore, e non sapendo che cosa aspettarsi, obbedì alla chiamata. Un messaggio fu mandato a Skelton Luogotenente della Torre, perchè si presentasse in Guildhall. Andatovi, gli fu detto non esservi più oltre mestieri de' suoi servigi, e però consegnasse immediatamente le chiavi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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