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      Come si seppe non esservi nessuna cagione di timore, il Governo cercò studiosamente d'indagare l'origine della ciarla che aveva fatto nascere cotanta agitazione. Sembra che taluni, che avevano sembianze e vesti di contadini pur allora giunti dalla campagna, spargessero poco prima di mezza notte la nuova ne' suburbi: ma donde venissero e chi li movesse, rimase sempre un mistero. Poco dopo da molti luoghi arrivarono notizie che accrebbero maggiormente la universale perplessità. Il timore panico non aveva invaso la sola Londra. La voce che i soldati irlandesi disciolti venivano a fare scempio de' Protestanti era stata sparsa, con maligna destrezza, in molti luoghi l'uno a lunga distanza dall'altro. Gran numero di lettere, con molta arte scritte a fine di spaventare lo ignorante popolo, erano state spedite per le diligenze, i vagoni, e la posta a varie parti della Inghilterra. Tutte queste lettere giunsero a' loro indirizzi quasi nel medesimo tempo. In cento città a un'ora la plebe credè che si appressassero i barbari in armi con lo intendimento di commettere scelleratezze simili a quelle che avevano infamata la ribellione d'Ulster. A nessuno de' Protestanti si sarebbe usata misericordia. I figliuoli sarebbero stati costretti per mezzo della tortura a trucidare i loro genitori. I bambini sarebbero confitti alle picche o gettati fra le fiammeggianti rovine di quelle che pur dianzi erano felici abitazioni. Grandi turbe di popolo si raccolsero armate; in taluni luoghi cominciarono a distruggere i ponti ed asserragliare le vie: ma il concitamento presto calmossi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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