I tre messaggieri ritiraronsi, ma furono subitamente seguiti da Middleton, il quale disse loro che il Re preferirebbe Rochester ad Ham. Risposero non avere potestà di consentire al desiderio della Maestà Sua, ma manderebbero tosto un messo al Principe, il quale quella notte doveva alloggiare in Sion House. Il messo partì immediatamente, e tornò innanzi l'alba recando il consenso di Guglielmo; il quale lo diede di gran cuore: imperciocchè non era dubbio che il Re avesse scelto Rochester come luogo che offriva agevolezza a fuggire, e ch'egli fuggisse era ciò che desiderava il suo genero(1258).
XIV. La mattina del dì 18 dicembre, giorno di pioggia e di procella, il bargio del Re a buon'ora aspettava dinanzi le scale di Whitehall, ed era circondato da otto o dieci barche ripiene di soldati olandesi. Vari Nobili e gentiluomini accompagnarono il Re fino alla riva. Dicesi, e può ben credersi, che piangessero: imperciocchè anche i più zelanti amici della libertà non potevano vedere senza commuoversi la trista e ignominiosa fine d'una dinastia che avrebbe potuto essere sì grande. Shrewsbury fece quanto più potè per consolare il caduto Sovrano. Perfino l'aspro ed esagerato Delamere era intenerito. Ma fu notato che Halifax, che aveva sempre mostrata tenerezza verso i vinti, in quel caso era meno compassionevole de' suoi due colleghi. Aveva tuttavia l'anima invelenita dalla rimembranza d'essere stato spedito ambasciatore da scherno a Hungerford(1259).
Mentre il bargio reale lentamente procedeva su per le agitate onde del fiume, lo esercito del Principe dall'occidente veniva arrivando a Londra.
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