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      I capitani e i soldati comuni erano al pari impazienti di provare che non avevano per difetto di coraggio ceduto a forze inferiori. Taluni officiali olandesi erano stati tanto indiscreti da vantarsi, col bicchiere in mano dentro una taverna, d'avere rinculata l'armata regia. Questo insulto aveva fra le truppe inglesi suscitato un fermento, che ove non vi si fosse prontamente immischiato Guglielmo, sarebbe forse finito in una terribile strage(1265). Quale, in tali circostanze, poteva essere lo effetto di un proclama che avesse annunziato il comandante degli stranieri considerare l'isola intera come legittima preda di guerra?
      Era anche da ricordarsi che, pubblicando un simigliante proclama, il Principe avrebbe a un tratto abrogati tutti quei diritti de' quali egli s'era dichiarato campione: perocchč l'autoritą di un conquistatore straniero non č circoscritta dalle costumanze e dagli statuti della nazione conquistata, ma č in sč stessa dispotica. E quindi Guglielmo o non poteva dichiararsi Re, o poteva dichiarare nulle la Magna Charta e la Petizione dei Diritti, abolire il processo dinanzi ai Giurati, e imporre tasse senza il consenso del Parlamento. Poteva, a dir vero, ristabilire l'antica costituzione del reame. Ma, ciņ facendo, era provvedimento arbitrario. Quinci innanzi la libertą dell'Inghilterra verrebbe fruita dai cittadini con umiliante possesso; nč sarebbe, quale era stata fino allora, un'antichissima ereditą, ma un dono recente che il generoso signore, da cui era stato ai suoi sudditi impartito, poteva ripigliare a suo talento.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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