Giacomo risolvè di partirsi; e gli era agevole farlo. Era trascuratamente guardato: tutti avevano a lui libero accesso; navi pronte a far vela trovavansi poco da lui distanti, e le barche potevano spingersi fino al giardino della casa dove egli alloggiava. Se fosse stato savio, le cure che davansi i suoi custodi a facilitargli la fuga, sarebbero state sufficienti(1270) a convincerlo ch'egli avrebbe dovuto rimanere colà dove era. E veramente la rete era così apertamente tesa da non ingannare altri che uno stolto reso insano dal terrore.
XVIII. Il Re sollecitamente apparecchiò tutto per eseguire il proprio disegno. La sera del sabato 22 assicurò alcuni de' gentiluomini, i quali erano stati spediti da Londra portatori di nuove e di consigli, che li avrebbe veduti la dimane. Andonne a letto, levossi sul cadere della notte, e accompagnato da Berwick per un uscio secreto scese, e andò, traversando il giardino, alla spiaggia del Medway. Una piccola gondola stavasi ad aspettarlo. La domenica all'alba i fuggenti erano sopra una barca da pescare che scendeva giù pel Tamigi(1271). Il pomeriggio la nuova della fuga giunse a Londra. I fautori del Re rimasero confusi. I Whig non poterono frenare la gioia loro. La fausta notizia incoraggiò il Principe a fare un ardito ed importante passo. Sapeva esservi comunicazioni tra la Legazione Francese e il partito ostile a lui. Era ben noto che quella Legazione s'intendeva maravigliosamente di tutte le arti della corruzione; e mal poteva dubitarsi che in tanta congiuntura non aborrirebbero di adoperare le pistole e ogni sorta d'intrighi.
| |
Londra Berwick Medway Tamigi Londra Whig Principe Legazione Francese Legazione
|