Nel tempo stesso i Pari assumevano lo incarico di emanare un ordine perchè tutti i Papisti, salvo pochi individui privilegiati, fossero banditi da Londra e dalle vicinanze(1273).
I Lordi presentarono i loro indirizzi al Principe il dì susseguente, senza attendere l'esito delle deliberazioni de' Comuni da lui convocati. E' sembra che i Nobili ereditari in questo momento fossero ansiosissimi di far mostra della dignità loro, e non erano inchinevoli a riconoscere uguale autorità in una assemblea non riconosciuta dalla legge. Pensavano d'essere una vera Camera di Lordi; l'altra disprezzavano come illusoria Camera di Comuni. Guglielmo, nondimeno, saviamente disse di non volere nulla decidere finchè non conoscesse l'opinione de' gentiluomini, i quali per l'innanzi erano stati onorati della fiducia delle Contee e delle città d'Inghilterra(1274).
XX. I Comuni ch'erano stati chiamati adunaronsi nella Cappella di Santo Stefano e formarono un'assemblea numerosa. Posero sul seggio presidenziale Enrico Powle, già rappresentante di Cirencester in vari Parlamenti, e de' principali propugnatori della Legge d'Esclusione.
Furono proposti e approvati indirizzi simili a quelli dei Lordi. Non vi fu differenza d'opinioni sopra alcuna questione di grave momento; ed alcuni deboli tentativi fatti a suscitare discussioni sopra materie di forma, incontrarono universale disprezzo. Sir Roberto Sawyer(1275) disse di non potere intendere in che modo il Principe potesse amministrare il governo senza alcun titolo speciale, come sarebbe Reggente o Protettore.
| |
Pari Papisti Londra Lordi Principe Comuni Nobili Camera Lordi Camera Comuni Contee Inghilterra Comuni Cappella Santo Stefano Enrico Powle Cirencester Parlamenti Legge Esclusione Lordi Roberto Sawyer Principe Reggente Protettore
|