Era uomo privo di vigore, e d'animo abietto; e il solo coraggio ch'egli avesse era la sfrontatezza che sfida la infamia, e assiste senza commuoversi agli altrui tormenti. In quel tempo era capo del Consiglio; ma, venutogli meno l'animo, abbandonò il proprio posto, e a fuggire ogni pericolo, - secondo che giudicava dagli sguardi e dalle grida del feroce popolaccio, - di Edimburgo, - ritirossi a una sua villa che sorgeva non lontana dalla città. Si fece accompagnare a Castle Drummond da una numerosa guardia; ma, appena partito lui, la città insorse. Pochi soldati provaronsi di reprimere la insurrezione, ma furono vinti. Il palazzo di Holyrood(1287), che era stato trasformato in seminario e tipografia cattolica romana, fu preso d'assalto e saccheggiato. Libri papalini, rosari, crocifissi e pitture furono accatastati e arsi in High Street. Framezzo a tanta agitazione giunse la nuova della fuga del Re. I membri del Governo deposero ogni pensiero di contendere col furore popolare, e mutarono partito con quella prontezza allora comune fra i politici scozzesi. Il Consiglio Privato con un proclama ordinò il disarmo di tutti i papisti, e con un altro invitò i protestanti a collegarsi per la difesa della religione pura. La nazione non aveva aspettato lo invito. Città e campagna erano già in arme a favore del Principe d'Orange. Nithisdale e Clydesdale erano le sole regioni in cui fosse ombra di speranza che i cattolici romani farebbero testa; ed entrambe furono occupate da bande di presbiteriani armati.
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