I Conti di Clarendon e di Ailesbury rappresentavano i Tory secolari. Parve che unanimemente l'assemblea opinasse che coloro i quali avevano prestato a Giacomo il giuramento di fedeltą, potevano lecitamente negargli obbedienza; ma non potevano con sicurtą di coscienza chiamare chiunque altri si fosse col nome di Re(1296). XXXII. In tal modo due frazioni del partito Tory, l'una che desiderava un accomodamento con Giacomo, l'altra che avversava tale accomodamento, concordarono a propugnare il disegno d'instituire una Reggenza. Ma una terza frazione, la quale comechč non fosse numerosa aveva gran peso e influenza, proponeva un assai diverso provvedimento. I capi di questa piccola schiera erano Danby e il Vescovo di Londra nella Camera de' Lordi, e Sir Roberto Sawyer in quella de' Comuni. Crederono d'avere trovato modo di fare una compiuta rivoluzione sotto forme rigorosamente legali. Dicevano essere contrario ad ogni principio che il Re venisse detronizzato da' suoi sudditi; nč v'era necessitą di farlo. Fuggendo, egli aveva abdicato il suo potere e la sua dignitą. Il trono doveva considerarsi come vacante; e tutti i giureconsulti costituzionali sostenevano che il trono d'Inghilterra non poteva esserlo nč anche un momento. E perņ il pił prossimo erede era da reputarsi Sovrano. Ma chi era cotesto prossimo erede? Quanto al pargolo che era stato condotto in Francia, la sua venuta al mondo era accompagnata da molti sospetti. Era dovere verso gli altri membri della regale famiglia e verso la nazione che si rimovesse ogni dubbio.
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