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      Era già stato profondamente implicato in tutti gli eccessi d'una pessima opposizione e d'un pessimo governo. Aveva perseguitati gl'innocenti papisti e i protestanti innocenti; era stato protettore d'Oates e strumento di Petre. Il suo nome era associato con una sediziosa violenza che tutti i rispettabili Whig con rincrescimento e vergogna ricordavano, e con gli eccessi del dispotismo aborriti dai Tory rispettabili. Non è facile intendere in che modo gli uomini possano vivere sotto il pondo di cotanta infamia: ma anche tanta infamia non bastava ad opprimere Williams. Non arrossì di vituperare il caduto padrone, al quale erasi venduto per far cose tali che nessun uomo onesto del ceto legale avrebbe mai fatte, e dal quale dopo sei mesi aveva ricevuta la dignità di baronetto come ricompensa di servilità.
      Tre soli si rischiarono di opporsi a quella che evidentemente era opinione universale di tutta l'assemblea. Sir Cristoforo Musgrave, gentiluomo Tory di gran conto ed abilità, espresse alcuni dubbi. Heneage Finch si lasciò uscire di bocca alcune parole, le quali erano intese a insinuare si aprissero pratiche col Re. Questo suggerimento fu così male accolto, ch'egli fu costretto a spiegarsi. Protestò d'essere stato frainteso(1304), esser convinto che sotto un tale Principe non sarebbero sicure la religione, la libertà, le sostanze; richiamare Re Giacomo e secolui trattare, essere un fatale provvedimento; ma molti che non consentivano ch'egli esercitasse la potestà regia, scrupoleggiare nel volerlo privare del regio titolo.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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