Era così fatto da non potere starsi legato al grembiule della migliore delle mogli. Non desiderava immischiarsi negli affari della Inghilterra; ma consentendo a prendervi parte, non v'era che una sola parte ch'egli potesse utilmente ed onorevolmente prendere. Se gli Stati gli offrissero la Corona a vita, ei l'accetterebbe. Se no, egli, senza dolersi, ritornerebbe alla terra natia. Concluse dicendo reputare ragionevole che la Principessa Anna e i suoi discendenti, nella successione al trono, venissero preferiti a qualunque figlio ei potesse avere da altra moglie che dalla Principessa Maria(1322).
E sciolse la congrega. Le cose dette dal Principe in poche ore furono note a tutta Londra. Era chiaro che doveva essere Re. L'unica questione era sapere s'egli dovesse tenere la dignità regia solo, o insieme con la Principessa. Halifax e pochi altri politici uomini, i quali manifestamente discernevano il pericolo di partire la sovrana potestà esecutiva, desideravano che finchè vivesse Guglielmo, Maria fosse soltanto Regina Consorte e suddita. Ma questo ordinamento, comechè potesse con molte ragioni propugnarsi, urtava il sentimento universale, anche di quegli Inglesi che portavano maggiore affetto al Principe. La sua moglie aveva dato non mai vista prova di sommissione ed amore coniugale; ed il meno che potesse farsi per ricambiarla era conferirle la dignità di Regina Regnante. Guglielmo Herbert, uno de' più ardenti fautori del Principe, ne fu tanto esasperato che saltò fuori dal letto, dove egli si stava infermo di podagra, ed energicamente dichiarò che non avrebbe mai snudata la spada se avesse preveduto un sì vergognoso ordinamento.
| |
Inghilterra Stati Corona Principessa Anna Principessa Maria Principe Londra Principessa Guglielmo Maria Regina Consorte Inglesi Principe Regina Regnante Herbert Principe
|