Nessuno quanto Burnet prese la faccenda sul serio. Sentì ribollirsi il sangue nelle vene pensando al torto che volevano fare alla sua diletta protettrice. Rimproverò acremente Bentinck, e chiese licenza di rinunciare all'ufficio di cappellano. "Finchè io sarò servo di Sua Altezza" disse il valoroso ed onesto teologo, "sarà per me inconvenevole avversare alcuna cosa che sia da lui secondata. Desidero quindi d'essere libero perchè io possa combattere per la Principessa con tutti i mezzi che Dio mi ha dato." Bentinck persuase Burnet a differire la dichiarazione delle ostilità fino a quando fosse chiaramente nota la risoluzione di Guglielmo. In poche ore il disegno che aveva suscitato tanto risentimento fu abbandonato; e tutti coloro i quali non più consideravano Giacomo come Re, concordarono intorno al modo di provvedere al trono. Era d'uopo che Guglielmo e Maria fossero Re e Regina; le effigie di ambedue si vedessero congiunte sulle monete; i decreti corressero in nome di entrambi; entrambi godessero tutti gli onori e le immunità personali della sovranità: ma il potere esecutivo, che non poteva senza pericolo partirsi, doveva appartenere al solo Guglielmo(1323). XLV. Giunto il tempo stabilito al libero colloquio fra le due Camere, i Commissari dei Lordi, indossando l'abito del loro ufficio si assisero da un lato attorno la tavola nella Sala dipinta: ma dall'altro lato la folla de' membri della Camera de' Comuni era sì grande che i gentiluomini i quali dovevano discutere intorno al subietto controverso, invano provaronsi di ottenere posto.
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