E non per tanto Maria non solo era di lieto ma di stravagante umore. Fu detto ch'ella entrasse in Whitehall col fanciullesco diletto di vedersi padrona di un sì bel palagio, corresse per le stanze, facesse capolino negli stanzini, e si stesse ad osservare gli arredi del letto di gala siffattamente, che sembrava non rammentasse da chi quei magnifici appartamenti erano stati dianzi occupati. Burnet, il quale fino allora l'aveva reputata un angiolo in forma umana, non potè in quella occasione astenersi dal biasimarla. E ne era maggiormente attonito, perocchè nel togliere da lei commiato all'Aja, l'aveva veduta, - quantunque fosse pienamente persuasa di procedere per la via del dovere, - profondamente accuorata. A lui, come a direttore spirituale, ella poscia disse le ragioni della propria condotta. Guglielmo le aveva scritto che taluni di coloro che s'erano provati a dividere i suoi interessi da quelli di lei, seguitavano a tramare: andavano spargendo ch'essa si reputava lesa ne' suoi diritti; ed ove si mostrasse in melanconico aspetto, la ciarla toglierebbe sembianza di verità. La supplicava quindi ad assumere nella sua prima comparsa un'aria di allegria. Il suo cuore - diceva ella - era ben lungi dall'essere lieto; ma aveva fatto ogni sforzo a parerlo; e temendo di non rappresentare convenevolmente una parte ch'ella non sentiva, l'aveva esagerata. Il suo contegno fu subietto a volumi di scurrilità in prosa e in versi; le scemò reputazione presso taluni di coloro la cui stima ella teneva in pregio; nè il mondo mai seppe, finchè ella non fu in luogo dove nè lode nè biasimo poteva coglierla, che la condotta la quale le aveva meritato il rimprovero di insensibilità e leggerezza, era stupendo esempio di quella perfetta e disinteressata devozione di cui l'uomo sembra incapace, ma che talvolta si trova nella donna(1334).
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Maria Whitehall Aja
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