Nel Processo di Walcot, West, testimone a favore della Corona, disse: "Capitano, voi avete acconsentito di essere uno di coloro che dovevano assaltare le Guardie." - "Quale è adunque la ragione," chiese il Capo Giudice Pemperton, "che egli non intendeva uccidere il Re?" - "Egli disse" rispose West "essere vigliaccheria uccidere un uomo disarmato, e che non lo avrebbe fatto."
(429) Wodrow, III, IX, 9.
(430) Nell'originale "Glascow". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(431) Narrazione di Wade, Ms. Harl, 6845; Burnet, I, 634; Dispaccio di Citters, 30 ottobre-9 novembre 1685; Luttrell, Diario della medesima data.
(432) Wodrow, III, IX, 4, e III, IX, 10. Wodrow riferisce, giusta gli Atti del Consiglio, i nomi di tutti i prigioni, mutilati, deportati o segnati col ferro rovente.
(433) Nell'originale "Rotterdarm". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(434) La lettera di Skelton ha la data del 7-17 maggio 1686. Trovasi insieme con una lettera dello Schout, o Gran Sergente d'Amsterdam, in un volumetto pubblicato pochi mesi dopo, che ha per titolo: "Histoire des événemens tragiques d'Angleterre." I documenti inseriti in quell'opera, sono, per quanto ho potuto sincerarmene, ricopiati esattamente dagli Archivi Olandesi, salvo che la dicitura francese di Skelton, che non era purissima, è leggiermente corretta. Vedi anche la Narrazione di Grey.
Goodenogh, nel suo esame dopo la battaglia di Sedgemoor, disse che "lo Schout d'Amsterdam favoriva particolarmente il disegno dei fuorusciti.
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