....... Appunto per mostrarvi quanto poca fiducia meritino quelle che si suppongono essere le migliori relazioni d'una battaglia, vi dico solo che il Generale..... nella sua narrazione, ricorda certe cose che non accaddero punto. È impossibile affermare il quando e in che ordine seguì ciascun fatto importante." Carte di Wellington, 8 e 17 agosto, 1815.
La battaglia, intorno alla quale il Duca di Wellington scriveva nel riferito modo, era quella di Waterloo, combattuta solo pochi giorni innanzi, in pieno giorno, e sotto i vigili ed esperti occhi suoi. Quale, dunque, deve essere la difficoltà di compilare da dodici diverse relazioni il racconto d'una battaglia accaduta cento sessanta e più anni sono, e fra tale oscurità che i combattenti non potevano nulla discernere a cinquanta passi di distanza? La difficoltà è accresciuta da ciò, che i testimoni oculari che potevano sapere il vero, non erano inchinevoli a palesarlo. Lo scritto che io ho posto in cima alle autorità sopra citate, si mostra evidentemente parzialissimo di Feversham. Wade scriveva col terrore del capestro. Ferguson, che rade volte mostravasi scrupoloso intorno alla veracità delle proprie asserzioni, in questa occasione fu bugiardo quanto Bobadil o Parolles. Oldmixon che, allorquando seguì la battaglia, trovavasi fanciullo in Bridgewater, dove passò poi gran parte della sua vita, era a tal segno sotto la influenza delle passioni locali, che ogni informazione locale gli fu inutile. Il desiderio ch'egli aveva di magnificare il valore de' contadini della Contea di Somerset (valore riconosciuto anche da' loro nemici, e che per ciò non aveva mestieri d'esagerazioni o di finzioni), lo condusse a comporre un romanzo assurdo.
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