(601) Nell'originale "oppozione". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(602) Burnet, I, 560; Orazione funebre del duca di Devonshire, detta da Kennet, 1708; Viaggi di Cosimo III in Inghilterra.
(603) Bramston, Memorie. Burnet erra in quanto al tempo in cui fu fatta questa osservazione, e in quanto alla persona che la fece. Nella Lettera di Halifax ad un Dissenziente, trovasi una notevole allusione a questa discussione.
(604) Wood, Athenæ Oxonienses; Gooch, Orazione funebre del Vescovo Compton.
(605) Teonge, Diario.
(606) Barillon ci ha lasciata la migliore relazione di questo dibattimento. Ne estrarrò ciò ch'ei dice intorno al discorso di Mordaunt. "Milord Mordaunt, quoique jeune, parla avec eloquence et force. Il dit que la question n'étoit pas reduite, comme la Chambre des Communes le prétendoit, à guérir des jalousies et défiances, qui avoient lieu dans les choses incertaines; mais que ce qui se passoit ne l'étoit pas; qu'il y avoit une armée sur pied qui subsistoit, et qui étoit remplie d'officiers catholiques; qui ne pouvoit être conservée que pour le renversement des loix; et que la subsistance de l'armée, quand il n'y a aucune guerre ni au dedans ni au dehors, étoit l'ètablissement du gouvernement arbitraire, pour le quel les Anglois ont une adversion si bien fondée."
(607) Gli riusciva facilissimo il piangere. "Non poteva" dice l'autore del Panegirico "frenare le lacrime quando altri gli faceva fronte arditamente. - Parlasi delle sue bravazzate e del suo orgoglioso coraggio; ma vi può essere cosa alcuna di più umile in un uomo del suo alto grado, che piangere e singhiozzare?
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