150, 151; Burnet, I, 801.
(1289) Perth a Lady Errol, 29 dicembre 1688; a Melfort, 21 dicembre 1688; Sesta Collezione di Scritture, 1689.
(1290) Burnet, I, 805; Sesta Collezione di Scritture, 1689.
(1291) Nell'originale "Wihg". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(1292) Albeville, 9-19 novembre 1688.
(1293) Vedi lo scritto intitolato: Lettera ad un membro della Convenzione, e la Risposta, 1689, Burnet, I, 809.
(1294) Lettera ai Lordi del Consiglio, 4-14 gennaio 1688-89; Clarendon, Diario, 9-19 gennaio.
(1295) E' pare incredibile che alcuno si potesse lasciare sedurre da codeste stramberie. Però reputo opportuno citare le stesse parole di Sancroft che sono fino a noi pervenute, scritte di sua propria mano.
La capacità ed autorità politica del Re, e il suo nome nel Governo, sono perfetti e non possono errare; ma la sua persona essendo umana e mortale, e non privilegiata sopra le altre creature, è soggetta a tutti i difetti e gli errori di quelle. Egli può quindi essere inetto a dirigere il Governo, e spendere la pubblica pecunia ec., o per assenza, infanzia, demenza, delirio, apatia, infermità casuale o naturale, o da ultimo per invincibili pregiudicii di mente, contratti e raffermi dalla educazione e dall'abitudine, aggiuntovi inalterabili risoluzioni, in materie affatto incompatibili con le leggi, la religione, la pace, e la vera politica del Regno. In tutti questi casi - io dico - bisogna che esistano uno o più individui deputati a supplire a tale difetto, e come vicarii del Re, e per suo potere ed autorità dirigano la cosa pubblica.
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