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      Disgraziatamente nessuno dei protestanti italiani del secolo XVI pensò di far menzione dei fatti relativi al movimento religioso, ch'ebbe luogo nella loro espulsione dalle native contrade; opera, che non fu altrimenti trascurata da quei che furono cacciati dalla Spagna per il loro attaccamento alla stessa causa. Dall'altra parte sembra, che gli scrittori della credenza cattolica romana siano stati, ne' primi periodi, contenti di passare sotto silenzio un soggetto ingrato, e nello stesso tempo pericoloso; o se ne hanno fatto cenno, parlano di qualche agitazione, ch'ebbe luogo, come eccessivamente lieve, e transitoria, e come prodotta da pochi individui di poca o niuna considerazione, i quali si erano sacrificati per essere stati sedotti dal troppo amore della novità. Per vero, fatti che contradicono queste asserzioni, si trovano negli scritti pubblicati nel tempo dello sconvolgimento; ma tutti questi scritti furono in seguito accuratamente ritirati, e soppressi, e l'Index Expurgatorius di Roma fu esso stesso riformato in alcuni luoghi, nella intenzione di impedire che si conoscesse, che certi personaggi erano stati una volta segnati dalle stigme dell'eresia. In tali circostanze lo storico moderno, se non sceglie di appoggiarsi alle generali osservazioni, bisogna che ricorra al tedioso esame della corrispondenza epistolare di coloro, che vissero in quell'epoca: alle memorie di privati individui, alle dediche, e alle prefazioni di libri su varj soggetti; e badi bene nel tempo stesso, che l'edizioni che consulta, sieno originali, o almeno non mutilate.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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